Salta navigazione.
Home

Quinta settimana di Pasqua 20 - 26 aprile 2008

Quinta settimana di Pasqua  
20-26 aprile 2008             Parrocchia di S. Egidio

 

Gesù deve staccarsi dai suoi discepoli: e il distacco è quello più drammatico che si possa pensare, ossia la morte. Ma Gesù deve affrontarla per poter ricevere nella risurrezione l’approvazione totale e insuperabile del Padre, e così portare a salvezza l’umanità. Perciò egli se ne deve andare, ma per ritornare e portare definitivamente i discepoli con sé: nella forza della sua vita nuova e nella risurrezione finale. Il distacco da Gesù è dunque provvisorio, e prepara per i discepoli  una comunione di vita ancor più profonda.

Ma come è possibile giungere alla meta verso la quale Gesù è incamminato, e che egli anzi ha raggiunto nella sua Pasqua? Se la meta è Gesù, la via non può essere che Lui: solo vivendo con Gesù l’uomo può partecipare alla vita piena di Dio.

E poiché Gesù ora introduce direttamente al Padre, incontrare Gesù significa anche vedere Dio. Il grande e originario desiderio del cuore umano, quello di vedere Dio, viene soddisfatto nell’incontro con Gesù: Gesù infatti non è lo strumento che può essere abbandonato una volta raggiunto Dio, ma è la piena rivelazione di Dio Padre, che pertanto possiamo vedere non oltre Gesù, ma solo dentro Gesù

A questo punto risulta comprensibile l’ultima parte del brano evangelico: la serena certezza che il Padre esaudisce ogni preghiera che l’uomo gli rivolge nel nome di Gesù. Gesù apre il cuore di Dio Padre, che riconosce in ogni uomo l’immagine del suo Figlio.

L’accesso a tale gioia compiuta è l’umile fede, che consegna se stessa a Dio e a Gesù. La sintesi di tutte le richieste di Gesù suona dunque così: «Abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me».

 

Per la preghiera e la meditazione personale e familiare:

 

Evangelo secondo Giovanni, capitolo 14, dal versetto 1 al 14 (Io sono la via, la verità e la vita. … Chi vede me, vede il Padre!)

Salmo n. 33 (Esultate giusti nel Signore, ai retti si addice la lode)

 

Dal libro del profeta Geremia

 

Signore, mia forza e mia difesa,

       mio rifugio nel giorno della tribolazione,

       a te verranno i popoli dalle estremità della terra e diranno:

       “I nostri padri ereditarono soltanto menzogna,

       vanità che non giovano a nulla”.

       Può forse l’uomo fabbricarsi dei? Ma questi non sono dei!

       Perciò, ecco io mostrerò loro,

       rivolgerò loro questa volta la mia mano e la mia forza.

       Essi sapranno che il mio nome è Signore.

 

       “Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l’alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato”.

 

Avviso
Martedì 22 aprile incontro di Catechesi degli Adulti alle ore 17 e alle ore 21.