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8^ - 06/10/2007 Mantova - Modena 3-2

 ...noi vogliamo undici LEONI ! 

6 ottobre 2007
Mantova – Modena:   3 - 2
Marcatori: 36’ Di Cesare, 51’ Bruno, 62’ Godeas, 67’ Caridi (R), 75’ Bruno
Ammoniti: Pinardi, Perna, Godeas, Bolano, Grauso (diffidato), Pegolo
Espulsi: Bolano all'89' per doppia ammonizione

Che giornata sabato!

E’ il ritorno al Martelli dopo quindici giorni da incubo: zero punti in tre partite! In settimana alcuni tifosi di lungo corso sono andati a “visitare” la squadra per daGodeas in rete su assist di Re Giorgio Coronare un messaggio chiaro e limpido destinato soprattutto ai nuovi acquisti: il Mantova è arrivato dov’è perché in ogni partita ha sempre gettato il cuore oltre l’ostacolo, perché nessuno si è mai sentito un “fenomeno”, perché ogni giocatore ha sempre sudato - e tanto! - dentro quella maglia biancorossa e perché, in assenza delle condizioni per vincere, le partite il Mantova ha imparato almeno a pareggiarle!Tanto è vero che dobbiamo tornare indietro di ben 10 anni per trovare una serie negativa pari a quella appena vissuta.
E allora... ecco tutti carichi ed esplosivi per prendersi tre punti “tutto cuore”, per dimostrare che il Mantova conosciuto in questi anni è ancora vivo.
E anche noi, tutti al Martelli a tifare per 90 minuti senza remissione, come chiede il Presidente, e poi… chi vivrà vedrà!
Il Meteo prevede un temporale su Mantova alle 17.00, il cielo è da tregenda, ma proprio quel vento sembra voler spazzare via le ultime paure e incertezze: BISOGNA VINCERE!!!
Partiamo a incitare i ragazzi non appena entrano in campo! Coro “non ripetibile” ma di sicuro impatto, a ribadire che dovranno mettere in campo tutto l’impegno possibile, e se possibile anche qualcosa in più.
In panchina c’è un allenatore con la valigia pronta e se la squadra, come tutti continuano a dichiarare, è davvero unita e compatta intorno al proprio tecnico, questo è il momento adatto per dimostrarlo.
Abbandonati esperimenti ed alchimie tattiche si torna al vecchio e “quadrato” 4-4-2, assetto con cui il Mantova si è tolto - nel recente passato - tante soddisfazioni.
La partita inizia un po’ contratta, le paure la fanno da padrone, il Mantova ha il vento (molto fastidioso) contro ma oggi niente può più costituire un alibi. L’inizio non è promettente, dopo pochi secondi arriva un infortunio che pare piuttosto grave ad Ale Noselli. Quest’anno non gira proprio, era uno dei più in forma, speriamo che si possa riprendere quanto prima. Così il “capro espiatorio” Giorgio Corona, inizialmente fuori per scelta tecnica, ha sùbito la possibilità di far ricredere i molti che in questo periodo lo hanno criticato per un eccessivo egoismo e per una certa farraginosità nella finalizzazione delle azioni.
Il Mantova ha in mano il pallino del gioco, i canarini sornioni tengono bene il campo senza preoccupare la nostra difesa. Fatto sta che nella prima mezz’ora non si registrano particolari emozioni fino a che, su punizione di Passoni e susseguente blocco di Corona,Valerione Di Cesare incorna la palla in acrobazia salendo più alto dell’avversario e… GOOOOOOOOL!!!!!!! Finalmente!! Dopo 4 giornate senza metter dentro neanche un pallone, a sbloccare il risultato ci pensa un difensore, uno dei più giovani della vecchia guardia, un talento puro. Un giocatore tutto “genio e sregolatezza” che - se continua così - dovremo difendere dalle incursioni delle squadre blasonate che proveranno a soffiarcelo.
Scena da libro cuore, tutto il Mantova festeggia intorno a mister Tesser per un abbraccio che vale più di mille parole. Chissà se il tecnico pensa alla sua valigia da disfare. Ma la partita è ancora lunga.
Il Mantova si carica e mantiene una certa supremazia, guidato dal “solito” Grauso in grande spolvero e da un redivivo Tano Caridi che finalmente riesce a fare alcune delle sue giocate tenendo alta la squadra e creando grattacapi alla difesa modenese.
Nel secondo tempo il Mantova riparte bene ma dopo 6 minuti, al primo tiro in porta della compagine modenese (come capita sempre in questo periodo) arriva la doccia fredda: primo tiro, primo gol! La beffa! In campo sale la tensione, la squadra ha un chiaro momento di smarrimento, sugli spalti i vari allenatori improvvisati cominciano già a criticare la scelta di Spinale sulla fascia o la lentezza di Passoni a centrocampo. Il clima è surreale, mentre nuvoloni sempre più minacciosi si addensano all’orizzonte. E’ la fotografia del momento del Mantova.
Al centro della curva si riprende subito a cantare: “NOI VOGLIAMO UNDICI LEONI!!”
I ragazzi ricominciano a combattere e al 17esimo Corona serve sulla linea di porta un assist all’accorrente Godeas che sotto misura insacca. Non c’è tempo di chiedersi se da lì Re Giorgio abbia voluto tirare in porta e abbia sbagliato il tiro, ora la gioia è troppo forte. Del resto in questo momento è meglio non sottilizzare: il calcio, da sempre, è questione di centimetri! Non si fa neanche in tempo a finire di esultare che al 22’ Caridi si procura un rigore che va a trasformare con sicurezza dal dischetto. E così anche il digiuno dei rigori si interrompe: finalmente il rigorista ufficiale si è impossessato della palla senza incertezze e senza interferenze e l’ha messa là dove il portiere non può arrivare.
Come se non avessimo mai visto una partita di calcio cominciamo a commentare la vittoria, “finalmente ci voleva”, “usciamo dall’incubo con un risultato schiacciante”... e così alla mezz’ora tutti noi – posizionati al centro della curva – capiamo immediatamente che il bolide in partenza dal piede di Bruno andrà ad insaccarsi con traiettoria maligna nella rete senza lasciare a Pegolo alcuna possibilità di intervento.
Ora ci balena davanti agli occhi un quarto d’ora finale da incubo. Tutti i peggiori presagi si addensano alla mente, e del resto quest’anno abbiamo già preso un gol al 95esimo…
Anche l’allenatore, che da sempre predica con convinzione gioco offensivo e difesa alta, arretra la squadra e inserisce al posto di Caridi un terzo difensore centrale, Cristante, dando alla squadra un assetto di “trapattoniana” memoria. Ma... quando ci vuole, ci vuole!! Il bunker regge agli ultimi assalti dei canarini e così - dopo 4 lunghissimi minuti di recupero - arriva per tutti il momento della festa.
Pur in mezzo alla baraonda finale non si può fare a meno di notare alcuni giocatori che si infilano repentinamente nel sottopassaggio mentre altri, lo zoccolo duro, la vecchia guardia, si riuniscono in un abbraccio liberatorio e fanno quadrato attorno al mister. In quel gruppo scorgiamo Notari, Grauso, Caridi, Di Cesare, Sacchetti... non è un caso... sono quelli che sanno quanto è costato arrivare fin qui, quelli che non accettano accuse di scarso impegno e di poco attaccamento alla maglia. Il capitano li tira letteralmente fin quasi a centro campo per il saluto ai tifosi che li richiamano sotto la curva Te. Pur nella gioia del momento, prevale forse – chissà - l’orgoglio ferito, il disappunto per le forti critiche piovute da tutto l’ambiente su di loro, l’amarezza per non aver risposto alle attese in queste prime giornate... e chissà cos’altro… fatto sta che la tradizionale corsa sotto la curva, sostituita da un breve applauso reciproco, è rimandata a momenti di maggiore serenità.
Questo momento rappresenta un esame di maturità per la squadra, per il mister, per la società e per tutto l’ambiente. Anche per noi tifosi! Questi tre punti sono aria fresca, ma dovremo essere capaci di remare tutti nella stessa direzione per uscire definitivamente dalle difficoltà e tornare a divertirci ogni sabato, qualunque sia il risultato finale. Il “miracolo Mantova” è un mix misterioso e ben congegnato di cuore, polmoni e grinta, condito dall’amore della città per la propria squadra. Dobbiamo farci trovare pronti e ognuno deve fare la sua parte!

OGGI PIU’ CHE MAI, ANCORA E SEMPRE, FORZA MANTOVA!

speriamo..

..che il periodo no sia finito...
dai che a brescia prendiamo i tre punti!
forza mantova!