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Anno 2010/11 - Gruppo di Prima Elementare (2004)

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Un saluto con newsletter per i genitori dei bambini più piccoli

Questo saluto e la relativa newsletter è rivolto ai genitori che hanno figli nell'età che giunge fino all'inizio della scuola elementare, e che pertanto non sono direttamente contattati per il catechismo parrocchiale. Ma quest'anno abbiamo proposto tre incontri anche per loro. Ecco una sintesi dell'ultimo incontro del 7 maggio 2011.

L’incontro, dopo un breve riassunto della puntata precedente, è ripartito dalla riflessione sull’omologazione sociale. Tutto ciò che è attorno a noi e che ci viene proposto come importante (ad es. cellulare, videogiochi, abbigliamento firmato,…) è davvero essenziale? Come comportarci quando i nostri figli ci chiedono queste cose?

Dal dibattito è uscito che nessuna di queste cose è in sé negativa, ma che si può trovare con i nostri figli una modalità “sana” di farne uso. E soprattutto è importante capire perché i nostri figli ci chiedono certe cose: è infatti attraverso un vero ascolto che possiamo costruire con loro una relazione personale profonda, base indispensabile per i tempi lunghi dell’educazione.

L’educazione, infatti, non è un insegnare qualcosa ogni tanto, ma aiutare i figli ad esprimere quello che hanno dentro, il progetto che il Signore ha pensato per loro.

A volte nella quotidianità i bambini “oppongono resistenza” ad attività indispensabili tipo vestirsi, lavarsi, fare i compiti, farsi lo zaino,…

Ci siamo confrontati sulla necessità di spingerli piano piano verso l’autonomia, attraverso una graduale assunzione di responsabilità. Prendendo spunto dalla situazione di una famiglia molto numerosa, siamo arrivati alla conclusione che il menage può funzionare soltanto se ognuno fa la sua parte; ma questa regola vale anche quando in famiglia si è soltanto in tre.

I nostri bambini, quindi, i valori li vivono e li assimilano principalmente in famiglia: l’accoglienza, la condivisione, il rispetto,… li vedono soprattutto concretizzati nella mamma, nel papà e nei fratelli.

Per i tre incontri dell’anno prossimo penseremmo di iniziare ad affrontare l’educazione religiosa dei nostri bambini.