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omertà e giovani?

Ho esitato a lungo prima di inserire questa riflessione che è iniziata quando si è saputo della triste sorte del giovane Domenico, lo studente padovano morto durante la gita scolastica a Milano. Non sono nè faccio il detective; esprimo solo il mio sgomento di fronte al fatto che numerosi inquirenti, il prete durante il funerale, i genitori di Domenico abbiano più volte parlato chiaramente di silenzi incomprensibili, di distacco emotivo dei compagni dalla tragedia, fino a mettere in conto la terribile omertà (parola che probabilmente è una variante meridionale del termine umiltà, e indica la sottomissione alle regole della camorra...). Sempre in riferimento a quanto scritto su alcuni quotidiani (seri) e riportato in alcuni tg la partecipazione dei genitori è stata assai fredda, e anche l'istituto scolastico non è andato oltre il minimo, niente fiori sul banco, ecc. Nè hanno avuto risposta le domande rivolte da qualche giornalista a qualche genitore di ragazzi della stessa classe in gita; e meno che mai qualche genitore ha detto pubblicamente, cioè all'intervistatore delle tv: ragazzi dovete dire tutto e subito agli inquirenti, alla preside, a noi... La preside intervistata ha risposto: "se fosse vero che i compagni non dicono quello che sanno, vuol dire che abbiamo allevato dei mostri". Un mese circa è trascorso, e il silenzio continua ... Spero di sbagliare completamente, e che pertanto risulti che in verità non c'è nulla di più da sapere. A tuttora resta il forte dubbio che i ragazzi e non solo si defilino, mentre a terra resta il morto, ucciso forse in uno scherzo sconsiderato, e poi congelato nell'omertà. La globalizzazione dell'indifferenza (da cui Papa Francesco ci mette in guardia) è ormai in mezzo a noi, e rischia di coinvolgere anche i giovani, e di aumentare a dismisura il numero e la forza dei 'camorristi'.