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Società e violenza

Ecco com'è il mondo del lavoro (seconda parte)

Come dicevo, dunque, in un paio di settimane ho sostenuto gli altri colloqui, e pochi giorni dopo l'ultimo colloquio mi è stato comunicato l'esito positivo, e mi è stata proposta un'offerta di lavoro: ero assunto. Non dovevo che riflettere un po' sull'offerta e firmare il contratto. Questo è stato alla fine di luglio, quindi a 4 mesi dalla laurea. In effetti come tempi non posso lamentarmi, tuttavia non ero proprio convinto fino in fondo di questa proposta. Avevo incontrato posti che mi sembravano più convenienti, e che sembravano interessati alla mia candidatura. Del resto non avevo ricevuto alcuna proposta concreta da quelle aziende, per cui ho provato a contattarle per vedere se potevano offrirmi qualcosa. Non avendo ottenuto nulla in questo modo, come del resto immaginavo, ho accettato l'unica offerta che in tutti questi viaggi e questo tempo ho concretamente ricevuto, e quindi ora lavoro in questo posto. Lo stipendio iniziale è sull'ordine dei 1100 mensili, comunque da quello che ho capito dovrebbero esserci anche delle agevolazioni per i pranzi. Al momento vivo ancora con i miei, ma ho intenzione di uscire presto di casa, non appena ricevuto lo stipendio e entrato un po' meglio nella logica del posto di lavoro. Alll'inizio infatti sei solo un peso, devi imparare molte cose e non puoi essere di alcun aiuto, e sei costretto a disturbare gli altri in continuazione per riuscire a fare qualcosa. Ora posso affermare tutto ciò con sicurezza, perchè quello che dico fa parte del mio bagaglio di esperienza personale, e non sono più parole astratte o frasi per sentito dire che pronuncia chi non ha esperienza diretta. Da qui il fatto che quello che dico acquista un valore diverso, ed è per questo che ci tenevo a parlare della mia esperienza. La prima impressione non è comunque del tutto negativa, e sono perfettamente consapevole che vi è di peggio, anche dal punto di vista economico. Tuttavia mi domando seriamente se valga la pena fare l'università e studiare fino a 25 anni per poi portare a casa uno stipendio così, quando, come già ribadito altrove, conosco persone della mia età, se non più giovani, che sono solo diplomati e guadagnano molto più di me. Prenderò questo stipendio infatti per parecchio tempo, e mi sembra abbastanza chiaro che in queste condizioni bosogna per forza condividere un appartamento con qualcuno, altrimenti, ammesso che si riesca a mantenersi, va via tutto quello che si guadagna. Secondo voi è giusto studiare così tanto per poi ritrovarsi in questa situazione? Direi che viene piuttosto premiato chi non studia, stando almeno a quel che vedo io. Non sono venale, e non mi interessano le ricchezze, ma i soldi sono indispensabili per qualsiasi progetto di vita, da questo soltanto nasce il mio interesse. Anche altre cose sono importanti, come trovarsi bene, non lo metto in dubbio, ma una nazione che si rispetti consente ai cittadini di fare progetti di vita, e l'Italia non è un paese rispettabile. In conclusione, non sono del tutto malcontento, ma nemmeno deltutto soddisfatto, e alla luce della mia esperienza francamente non me la sento di consigliare ai giovani di investire sull'università, perchè tutto sommato è un investimeno a perdere. Sono molto dispiaciuto di dire queste cose, poichè parlo di una scelta che io stesso ho fatto e che comunque sotto certi aspetti può dare molto, ma la realtà va guardata in faccia, per quanto sgradevole, e bisogna valutare di conseguenza. Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo, ma l'argomento mi sembra importante, e tante altre cose avrei da aggiungere, ma ora lascio spazio a voi, perchè anche voi diciate la vostra opinione.  

Ecco com'è il mondo del lavoro (prima parte)

Desidero riprendere un tema che ho già trattato altre volte in questo sito: il mondo del lavoro. Desidero farlo in quanto ora possiedo molti più elementi concreti per dare un mio parere al riguardo. Ho veramente molte cose da dire, quindi mi dilungherò parecchio. Cercherò comunque di non essere troppo prolisso,  e a tal fine l'intervento sarà articolato in due pagine. Partirò raccontando la mia esperienza personale, traendo poi spunto per alcune riflessioni. Mi sono laureato in matematica a marzo 2008. Alle 7 del mattino immediatamente successivo al giorno della mia laurea ho iniziato a mandare curricula on line a diverse aziende, nonchè a iscrivermi in alcuni siti per la ricerca del lavoro. Ho spedito curricula soprattutto a banche e grosse aziende, sperando che queste potessero sottopormi a un trattamento migliore. In questa fase ho tratto spunto anche da un elenco di aziende che si trova al seguente indirizzo:

www.laureescientifiche.dm.unibo.it/stage/stage_elenco.php

Lo metto a disposizione per chi eventualmente cercasse un lavoro. Nella pagina troverete un elenco molto dettagliato di aziende italiane che hanno assunto matematici, ma penso possa andare bene anche per altre lauree...le cose non sono mai troppo rigide. Di tutte le aziende in cui ho fatto domanda, molte non mi hanno contattato, molte invece mi hanno convocato per iniziare i percorsi di selezione. Ho fatto così numerosi viaggi per partecipare alle selezioni, in città come Milano, Bologna, Brescia, Verona, nonchè Mantova. Le selezioni prevedono più step, e di norma sono molto lunghe, come so per esperienza diretta. Come dicevo, ho fatto tantissimi viaggi, spendendo un mucchio di denaro, e di tutti questi incontri selettivi di alcuni non ho più saputo nulla, di altri ho ricevuto dopo un sacco di tempo comunicazione negativa. I tempi di risposta sono molto lunghi, per cui se dopo due mesi ancora non si è ricevuta alcuna comunicazione non è detto che si sia stati scartati, come tra poco evidenzierò. Nel frattempo ho avuto la possibilità di presiedere agli esami di maturità come professore di matematica in un istituto cittadino, esperienza che mi ha tenuto occupato per tre settimane circa e che ho fatto volentieri. Nel frattempo si è rifatta viva un'azienda presso la quale avevo sostenuto un test a metà aprile per comunicarmi che il test aveva avuto esito positivo: questo è stato ai primi di luglio, dunque dopo quasi 3 mesi! Chi ci pensava più? Dovevo sostenere altri due colloqui prima dell'assunzione, e questa volta le cose sono state più rapide, e nel giro di due settimane li ho sostenuti entrambi.  Se pensate possa esservi utile conoscere fino in fondo la mia esperienza, andate alla seconda parte.

Soppressione treno

Desidero porre all' attenzione di tutti una notizia che in se potrebbe non avere nulla di particolarmente tragico, nè di particolarmente interessante, ma se la si analizza con un po' di attenzione ha dei significati nascosti che a mio avviso meritano di essere approfonditi. Sulla Voce di Mantova di ieri veniva riportato che a partire dal 14 giugno prossimo il treno Intercity Scaligero che collega la nostra città con Roma verrà soppresso, in entrambe le direzioni. Veniva inoltre riportato che questo treno sarebbe già dovuto essere stato cancellato a partire da aprile, ma grazie all'insistenza di un sindacato dei viaggiatori il treno non era stato cancellato. Ora però sembra che non ci sia più nulla da fare, anche se si sta pensando di fare un ultimo tentativo per evitare che il treno sia soppresso. In ogni caso l'Intercity è già dato per cancellato, tant'è vero che ho fatto delle prove sul sito delle ferrovie dello stato, e dal 14 giugno non figura più. Ho anche domandato a un impiegato allo sportello della stazione di Mantova, il quale mi ha confermato che il treno doveva già da molto tempo essere sospeso, e che il prossimo taglio è deciso. Forse tutto questo per molti di voi non ha nessun significato particolare, tuttavia vorrei proporvi di vedere la questione da questo lato: le stazioni ferroviarie sono l'unica arteria che collega una città al resto del paese, se questa non ha un aereoporto (in realtà vi sarebbe anche l'autostrada, ma questa risulta comunque molto meno economica del treno, oltretutto considerando quanto continua a crescere il prezzo del petrolio, e poi se si deve andare in una città grande e sconosciuta il treno è di indubbia praticità); ora, io frequento piuttosto spesso la stazione di Mantova, e ho visto che nell'arco delle 24 ore vi sono soltanto due treni a lunga percorrenza che collegano il nostro capoluogo col resto dell'Italia (4 se consideriamo andata più ritorno), per il resto sono solo regionali. Se tolgono questo Intercity, non resterà che un unico treno, dopo di che saremo isolati quasi completamente dal resto del paese in cui siamo (anche perchè l'altro treno non collega Mantova con la capitale). Per inciso faccio anche notare che in tutti i capoluoghi adiacenti alla nostra zona ci sono almeno 3 o 4 treni a lunga percorrenza ogni ora, e che vi sono stazioni anche più piccole della nostra con un numero maggiore di tali treni. Quello che desidero che comprendiate è che con questo taglio non si farà altro che isolare la nostra città da tutta l'Italia, quasi fosse una città straniera. Di questo passo avremo solo regionali, e resteremo completamente tagliati fuori. Non discuto che questo taglio sia stato deciso per ragioni valide, quasi sicuramente di risparmio, poichè Trenitalia tanto bene non deve stare, però ugualmente dal mio punto di vista sopprimendo questo Intercity è come se ci dicessero: "voi non contate nulla, siete il fanalino di coda dell'Italia, potete anche restare senza treni che non succede nulla di grave". Questo è secondo me il messaggio che trapela da questo gesto delle FS, per quanto possa essere motivato, e devo dire che come mantovano mi sento abbastanza offeso. Spero che dopo avere letto queste righe anche voi vi sentiate offesi, così come che si riesca a trovare una soluzione per evitare che restiamo isolati. Chissà che con questo forum non sia possibile contribuire in piccola misura in tale direzione. Contribuite anche voi.

società e non violenza

Sono venuto a conoscenza oggi di una notizia che mi ha reso intimamente felice. Tra non molto la cancelliera della Repubblica federale di Germania, la Signora Angela Merkel, andrà in visita ufficiale in Israele. Non solo, è stata anche invitata a pronunciare un discorso addirittura alla knesset (il parlamento israeliano). Parlerà inoltre in tedesco (auf deutsch!) in quella lingua che farà rabbrividire i nipoti, presenti in parlamento appunto, dei Giudei che furono sterminati nei campi di annientamento nazisti, con gli ordini emanati in quella lingua! Un bel coraggio, un vero gesto di riconciliazione da parte di Israele. Un grande dono di Pasqua. A tutti quelli che rendono possibili tali gesti, GRAZIE!

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