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(Anno 2007/08) - Gruppo di Quinta Elementare

 

Ai GENITORI dei meravigliosi ragazzi di quinta elementare!

 

Riuscire a fornire risposte esaurienti ai nostri piccoli presi da mille impegni e da altrettante proposte alternative su come trascorrere il pomeriggio del mercoledì, non è facile. Chi è genitore lo sa, chi è genitore e catechista lo sperimenta su due fronti.

Qualche volta alla domanda provocatoria del tipo: “Perché siamo qui?” i nostri, i vostri figli rispondono diligentemente: “Per conoscere Gesù, per incontrare Dio, perché è giusto così, per ricevere i sacramenti…”, ma al loro ritorno, quando varcano la soglia di casa e non resistiamo alla tentazione di chiedere: “Cosa hai fatto al catechismo?” loro rispondono: “NIENTE”. Una vecchia canzone di E. Bennato diceva: “Non farti cadere le braccia”, una catechista di vecchia data e con grande esperienza mi ripete la stessa frase.

È vero: NON FACCIAMO NIENTE. Non produciamo nulla, stiamo insieme, SIAMO. Siamo in un incontro settimanale per essere accolti, per accoglierci vicendevolmente. Siamo di fronte ad un Testo, una Parola talmente vera e toccante da essere “disarmante”. Siamo pronti a scoprire un messaggio unico, proviamo a contemplarlo, a interiorizzarlo. Siamo insieme a fare questo.

“Perché dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro…”

Questo ci basta.

ANGELA e CRISTINA

 

Il gruppo di 5^ elementare si presenta e saluta i missionari

Siamo i ragazzi di 5^ elementare, il nostro gruppo si chiama “Gli Amici di Gesù”: è un nome ambizioso perché essere amici di qualcuno è un impegno grande, figuriamoci esserlo di Gesù! Cogliamo l’occasione per presentarci e per esprimere un nostro pensiero su questo nuovo modo di comunicare… Già da un po’ di tempo alcuni di noi hanno cominciato a “navigare”, altri lo fanno con i fratelli e i genitori, altri ancora possiedono un pc ma sono in attesa di collegarsi a internet per vari motivi. Don Alberto, un giorno è entrato nella nostra classe e con fare trionfante ci ha detto: “Visitiamolo” (il sito!). Abbiamo capito che la medicina non c’entrava e così abbiamo mosso i nostri primi passi per esplorare questo mondo ormai molto vicino a noi col motto: “Lo facciamo persino al catechismo!”.

Abbiamo speso qualche incontro per riflettere insieme sul fatto che, rispetto ai nostri genitori e ai nostri nonni, i nostri rapporti umani siano molto facilitati: raggiungiamo persone lontane migliaia di chilometri attraverso internet e cellulare, possiamo esprimere un’opinione confrontandoci con gli altri, con la web-cam possiamo anche vedere parenti lontani e in tempo reale… Insomma abbiamo infinite possibilità di metterci in contatto con gli altri. Purtroppo però, questi rapporti sono sempre più “mediati”, filtrati da pc, cellulare eccetera, il nostro sorriso non si vede, le nostre arrabbiature si placano, non nasce l’esigenza di far pace… Possiamo anche nasconderci con uno pseudonimo, possiamo mandare un sms e non farci scoprire, possiamo non sentirci responsabili per ciò che diciamo! Queste relazioni sono indirette e limitate nelle emozioni! Siamo tutti d’accordo su questo.

 

Vorremmo inoltre cogliere l’occasione per riflettere sull’importanza delle missioni e salutare con molto affetto i nostri amici missionari che hanno la possibilità di leggerci. L’anno scorso è venuto a trovarci e a raccontarci la sua storia, Padre Matteo, comboniano, e abbiamo capito che la sua missione in Africa, seppur breve, gli aveva lasciato il segno. Quest’anno, dopo aver partecipato al consueto appuntamento del mercatino missionario della nostra parrocchia, abbiamo colto l’occasione con Don Alberto e le nostre catechiste per riflettere su cosa significhi oggi essere missionario. Quali caratteristiche deve avere un missionario? Quali motivazioni per lasciare la propria casa per andare in un paese lontano e in situazioni di disagio e di pericolo? Quali sono le difficoltà e le scelte di vita che è costretto ad affrontare? Come possiamo aiutare un missionario? Com’è essere missionari qua? Queste sono le domande che ci siamo posti. I due gruppi si sono uniti, abbiamo tentato di aprire un dibattito: tra il caos, qualche “stupidata” con sgridata annessa e qualche “fuori luogo”, siamo arrivati ad una bella riflessione. Per un missionario andare in un paese lontano non è un’avventura che si possa affrontare con lo spirito di chi intraprende un viaggio di piacere… entrare a far parte di un altro popolo con le usanze diverse dalle nostre può essere molto difficile, soprattutto se quella gente vive uno stato di disagio. Pensiamo sia anche difficile farsi capire, imparare una nuova lingua, nuove usanze, mettere a confronto la propria religione con un’altra. Qualcuno ha detto giustamente: non è facile ottenere la fiducia delle persone che si sta cercando di aiutare. Il missionario vive anche situazioni di pericolo, ricordiamo che anche alcuni missionari mantovani hanno perso la vita durante la loro missione. Perché lo fanno? Perché vogliono portare la parola di Gesù a chi non la conosce, vogliono dedicare la propria vita a chi ha veramente bisogno di aiuto… Sono persone straordinarie!!! E noi? Possiamo essere d’aiuto in un progetto così grande e così ammirevole? Forse sì –dice Alice M.- possiamo raccogliere un po’ di fondi attraverso il mercatino e qualche piccola rinuncia; ad Anna F. viene in mente di riciclare carta e vestiti in buono stato, parlando spesso delle missioni e ospitando missionari nei nostri incontri. Azzardiamo di più: Francesco D.G. dice che è possibile essere un po’ missionari qua se rispettiamo le esigenze del nostro prossimo; Daria se accogliamo bene gli extracomunitari, Rachele suggerisce di far conoscere la parola di Gesù attraverso i canti che aiutano a socializzare… Matilde S. propone di far conoscere il Vangelo agli amici stranieri anche attraverso il divertimento, inteso come un modo per stare insieme. Beatrice propone di essere sempre “fedeli” alla Parola…Emma propone una raccolta di offerte fra amici. Matteo ci pensa un attimo, poi è pronto: Preghiamo per loro!!! Loro chi?

Tutti i missionari che hanno la possibilità di leggerci: VI SALUTIAMO CALOROSAMENTE E VI SIAMO VICINI CON LA PREGHIERA!

 

Con affetto

 

IL GRUPPO 5^ ELEMENTARE 2007/2008 CON DON ALBERTO, ANGELA, CRISTINA DELLA PARROCCHIA DI SANT’EGIDIO MANTOVA.

Fa bene lggere il vostro intervento

Care catechiste e cari amici, ho poco tempo a disposizione, e così vi dico solo che fà bene a me, e spero a molti altri, leggere quello che avete inserito nel sito, anche perché noi conosciamo reciprocamente i nostri volti e un poco anhe il nostro cuore. E' la festa dell'Ascensione, e questa mattina abbiamo celebrato la prima Comunione; il Vangelo ci ricordava proprio l'imperativo missionario uscito dalla bocca di Gesù: Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura, ecc. Uniamoci all'impegno dei missionari, al loro entusiasmo e alle loro prove, ci sentiremo più vicini a Gesù, e più preparati ad affrontare le sfide importanti che attendono voi ragazzi e ragazze di oggi, uomini e donne di domani.

Grazie, vi aspettiamo ancora......

AVVISO AI RAGAZZI DI 5^ ELEMENTARE E AI LORO GENITORI

Attenzione!

Da Mercoledì 30 Aprile fino al 28 Maggio i nostri incontri di catechismo saranno posticipati di 1 ora; si svolgeranno quindi dalle 18.00 alle 19.00 per consentire ai bimbi di prima elementare (assai numerosi!) di usufruire della nostra aula. Questo ci consentirà di frequentare i ragazzi delle medie e di abituarci a questo nuovo orario che l'hanno prossimo deiventerà definitivo anche per noi.

Siamo grandi ormai!

LE CATECHISTE ANGELA e CRISTINA

Disponibilità dilagante e contagiosa!

Ringraziamo i ragazzi, le catechiste e i genitori di quinta elementare per l'attenzione dimostrata nei nostri confronti e per la gradita disponibilità!
I bimbi con le catechiste di prima elementare

P.S. ringraziamo anche la terza elementare per aver condiviso l'aula oggi pomeriggio
Grazie a Katia, Fernanda e a tutti i bambini di terza

Che bella notizia!

Che una parrocchia, con tanti luoghi e tante stanze a disposizione, strabordi di bambini che si accostano al catechismo, è una vera bella notizia!! Quindi ben vengano spostamenti e aggiustamenti per farci stare tutti. L'entusiasmo è tanto! Federico (prima elementare) ieri si è svegliato dicendo: "Oggi è mercoledì, quindi vado a catechismo! Evvai!!" Troppo bello!
Francesco (quinta elementare) è tornato a casa dicendo: "Dalla prossima volta andiamo a catechismo alle 18.00... come quelli delle medie!" Altro entusiasmo.
Non sono mai abbastanza le occasioni per ringraziare tutte le persone che si impegnano per garantire ai nostri ragazzi questo entusiasmo e questa calda accoglienza!

GRAZIE!!!

il fascino del catechismo

Complimenti a tutte le persone di buona volontà che si dedicano ai bambini. In primis le catechiste. Evidentemente, per ottenere questo successo con i bambini, la comunicazione è giusta e la passione è tanta. Bravi tutti.

Addio alla pensione!

Trovo solo ora il tempo per apprezzare almeno un pò quello che avete scritto sul sito, e che ho replicato dal forum nella pagina del vostro gruppo.

Mi sembra molto bello, per due motivi. Primo perché centra l'obbiettivo del senso dell'incontro parrocchiale di catechesi:  aiutare i ragazzi a incontrare Gesù dal vivo; non si tratta dunque anzitutto di offrire una maggiore conoscenza dei dati e della storia della fede, come avviene giustamente nell'ambito dell'insegnamento scolastico della religione cattolica.

Secondo perché sottolinea che l'incontro catechistico è essere accolti da Gesù, vivente parola di Dio, col quale ci confrontiamo tutti, piccoli e grandi, e dal qule veniamo resi capaci di accoglierci gli uni gli altri.

Con queste premesse credo proprio che dovrete attendere a lungo il pensionamento, nel senso che la parrocchia continuerà a fare affidamento su di voi. Appunto addio alla pensione...!