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Terzo icontro sulla lettura cristiana della bibbia ebraica

Data e Ora evento: 
16/12/2014 - 21:00

In S. Apollonia, alle ore 21.

Benigni e i dieci comandamenti: la protesta di una donna ebrea

Benigni ha commentato egregiamente, a detta di molti, i dieci comandamenti. Una volta ha citato anche la tradizione ebraica, quella tradizione ebraica che studia e commenta la Bibbia ebraica, e viene chiamata TALMUD. Sulla Stampa di Stamattina, a pagina 29, leggo un intervento di Elena Loewenthal, una studiosa e giornalista ebrea che lamenta che Benigni si sia per così dire impossessato dei dieci comandamenti, trascurando di fatto l'immensa tradizione di commenti ebraici, che dall'antichità arrivano ai nostri giorni, ai quali in qualche modo lo stesso Benigni ha attinto abbondantemente nelle sue spiegazioni. "In ebraico è stata scritta la Bibbia. A questo universo culturale appartiene la stragrande maggioranza delle cose che Benigni ha raccontato. .... Benigni ha perso la strabiliante occasione di incastonare la propria performance in una non meno strabiliante catena di parole (quelle dei maestri ebrei) che insegnano il rispetto per le voci che non sono la tua". Questo il rimprovero. Invito a esprimere qualche riflessione su una questione tanto importante quanto delicata.

Da cristiano ritengo opportuno segnalare due studi bellissimi pubblicati dalla Pontificia Commissione Biblica; L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa (1993); Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana (2001). Due documenti che insegnano un meraviglioso rispetto per le Scritture ebraiche che riceviamo dal popolo ebraico e che veneriamo e accogliamo come parola del Dio vivente, per Israele anzitutto, e poi per i cristiani tutti.