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Finanza ed economia: cosa (ci) sta succedendo?

Ci sono terremoti rumorosi e altri più ovattati.

La finanza internazionale, l'economia mondiale ed europea, le aziende stanno col fiato sospeso a fronte di una crisi che in ogni caso lascerà ferite profonde nella vita di molti stati e famiglie. Una crisi che interroga profondamente la coscienza di ognuno, e in particolare dei cristiani.

Vi piacerebbe confrontarvi serenamente con un esperto del settore, per comprendere più da vicino (la crisi infatti è molto complessa e difficile da decifrare) ciò che sta accadendo, o meglio ciò che ci sta accadendo?

Se sì, rispondeteci rapidamente e ci organizzeremo al più presto.

considerazioni su incontro del 7/11

Venerdì 7 novembre si è tenuto in parrocchia un incontro, promosso dal Consiglio Pastorale, sulle recenti drammatiche vicende della finanza e dell’economia mondiale. Introdotto e guidato dal dott. Paolo Arioli, consulente finanziario, la trentina di persone che hanno partecipato ha animato fin dalle prime battute l’incontro, risultato pertanto assai vivace, oltre che illuminante.

La situazione di instabilità economica sta tenendo in apprensione il mondo intero e preoccupa fra gli altri molti piccoli risparmiatori.

L’analisi fatta dal dott. Paolo Arioli, consulente finanziario, ha messo in evidenza le tappe attraverso le quali si è giunti all’attuale situazione ovvero operazioni spesso spregiudicate di ingegneria finanziaria, mutui subprime, prodotti derivati e quant’altro ancora (non mi soffermo su spiegazioni tecniche che richiederebbero tempo) da parte di organismi finanziari retti da managers senza scrupoli aventi come unico obiettivo la personale affermazione dei propri interessi economici anche a scapito di quelli altrui.

Il tutto prende il via da un paese, gli Stati Uniti, dove il consumismo più sfrenato rende il terreno quanto mai fertile per le operazioni summenzionate soprattutto dopo la distruzione delle Torri Gemelle, l’11/settembre 2001.

In un contesto così dinamico e pericoloso la mancanza di regole condivise fra gli operatori e soprattutto l’assenza di controlli tempestivi da parte dei singoli Stati permette il diffondersi a macchia d’olio di operazioni come si diceva a dir poco spregiudicate. Le stesse società di rating falliscono pesantemente classificando come sicuri titoli di aziende alla vigilia del loro fallimento (leggasi Lehman Brothers). Fin qui la storia, quanto mai triste.

Chi più chi meno tutti abbiamo preso coscienza di questa situazione e ci stiamo chiedendo cosa possiamo fare… al momento forse sarebbe opportuno evitare azioni emotivamente precipitose.
Un piccolo ma significativo motivo per vedere le cose con moderato ottimismo è che siamo tutti nella stessa barca e che da quanto si sente e si vede gli Stati ed i rispettivi governi stanno cercando soluzioni condivise per porre rimedio a questa situazione .

L’abbassamento dei tassi da parte delle banche centrali, l’inversione di tendenza sul peso delle rate dei mutui, le azioni intraprese o in procinto di esserlo a sostegno dei settori in crisi, etc. ne sono un esempio.
Quello che da parte nostra è assolutamente necessario è riesaminare le nostre scelte attraverso un dialogo con gli interlocutori finanziari che fino ad oggi abbiamo avuto stabilendo se meritano la nostra fiducia: ciò vale per le banche, per i consulenti e per tutti coloro che devono meritarsela.
La banca come istituzione è un ingranaggio dell’attuale sistema creditizio e non se ne può fare a meno. Delle persone che la governano, se non meritevoli, invece si (da ex bancario mi sento di dire che la banca deve tornare a fare gli interessi del cliente oltre che i propri) !

Bisogna evitare che la paura influenzi negativamente le nostre scelte. La base per la ripresa è che ritorni la fiducia, poiché senza di essa anche in periodi di vacche grasse non sarebbe possibile alcunché. Sappiamo che l’orizzonte non è sereno, le tensioni che si sono accumulate su taluni istituti (vedi Unicredit) non ci rendono tranquilli, per cui anche se vorremmo essere moderatamente ottimisti dobbiamo realisticamente registrare che la situazione potrà normalizzarsi in un arco di tempo sicuramente lungo. 
Questo ci sprona anche a riflettere profondamente sui nostri stili di vita.

Guardando i nostri investimenti oggi possiamo trovare delle valutazioni non all’altezza delle nostre aspettative, tuttavia solo disinvestendo materializzeremo l’eventuale perdita: in altre parole se gli investimenti fatti sono corretti (non esasperatamente speculativi) prima o poi riprenderanno la loro quotazione.

In sintonia con quanto prospettato dal dott. Arioli, oggi sul mercato ci sono titoli di aziende fondamentalmente sane che producono e guadagnano ma che in questo momento sono sottostimate. Lì possiamo indirizzare i nostri investimenti futuri, ovviamente frazionando il rischio non potendo prevedere con esattezza quello che avverrà. Contribuiremo così a riportare il sostegno dei nostri investimenti verso le aziende meritevoli che sono in fondo il volano della nostra economia.

Concludendo queste brevi riflessioni, oltre a ringraziare il dott. Arioli per il suo prezioso intervento, mi sento di guardare ai nostri figli o nipoti cominciando a far loro capire che il futuro non sarà uguale, e ciò che oggi ci sembra naturale ottenere senza chiederci come, dovrà nuovamente essere conquistato attraverso la nostra abnegazione ed i nostri sacrifici.

Onorato di essere italiano

Riprendendo idealmente l'incontro del 7 novembre di tre anni fa, quando si era trattato della esplosione della crisi findnaziaria con le sue prevedibili ricadute, voglio esprimere il mio più sentito apprezzamento per il discorso col quale il presidente del consiglio Monti ha chiesto al Senato la fiducia al suo governo. Scrivendo un pò di fretta non riesco a mettere in ordine tutti i pensieri che affluivano alla mente mentre ascoltavo. Anzitutto ho apprezzato il profondo senso di rispetto per le istituzioni democratiche, in primis le assemblee parlamentari e la presidenza delle repubblica: uno stile pacato e sobrio, che per questo ha potuto richiamare in modo credibile a un confronto partitico più moderato e attento alle ragioni altrui, che non ha bisogno di distruggere ciò che gli altri hanno fatto per affermare se stesso. Inoltre la lucidità della diagnosi delle malattie sociali, economiche, politiche e morali del nostro paese: una diagnosi concreta e mirata. Grande l'attenzione alla condizione sociale della donna, e della madre, ossia della famiglia, con un esplicito richiamo alla pressante questione della natalità. Non c'è bisogno di sottolineare la preparazione scientifica di Monti: un discorso che ha rispettato l'intelligenza, la conoscenza scientifica, la ricerca intellettuale. E poi i giovani, che a più riprese sono stati posti al centro dell'attenzione, in vista del futuro di tutti noi; e non si trascuri il richiamo allo studio e alla formazione scolastica e lavorativa dei giovani. Ha chiesto anche capacità di sacrificio, cosa peraltro più volte ripetuta dal presidente Napolitano, ma senza minare la coesione sociale, del cui valore ha compreso pienamente la portata. E ancora quasi di colpo mi sono sentito trasportato nel cuore dell'Europa, con la volontà che l'Italia sia non zavorra, ma motore di crescita e di civiltà insieme con gli altri popoli. Potrei riassumere dicendo che il discorso di Monti è senz'altro in sintonia non solo con le grandi linee della civiltà umanistica e scientifica europea, ma anche con le linee guida della dottrina sociale della chiesa, che, per quanto e giustamente non citata, ha alimentato come linfa invisibile la proposta del presidente. Certo ora comincia la sfida dei fatti e della prove, ma la partenza riempie di speranza e dignità. Insomma prima di augurarvi buona cena, concludo dicendo che ascoltando questo discorso mi sono sentito onorato e rispettato: orgoglioso di essere italiano in questo modo!

invito

Invito un po' tutti, in particolare le famiglie e i ragazzi più giovani, a mettere nella propria agenda l'incontro di approfondimento e confronto che si sta organizzando su questa tematica.

Cliccate qui per leggere i dettagli dell'incontro ...

Ci sto!

Sono favorevole anch'io! Si tratta di un argomento di estrema attualità che mi piacerebbe approfondire!

M'interessa

A me l'argomento interessa, anche per ragioni personali. Mi sembra un'ottima occasione per trovarci ad esempio uno dei prossimi venerdì sera in parrocchia e discutere di questo tormentone. Propongo quindi di organizzare qualcosa, e se organizzate fatemi sapere!!