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Una sera tra amici

Venerdì 7 giugno 2013 si sono ritrovati in oratorio amici di vecchia data, vent'anni fa giovani, e ora un po' meno.
Non ci sono foto della partita di calcio giocata nello spazioso e regolare campo dell'oratorio di S. Egidio: certo il fiato era scarso... la cena invece ha visti tutti impegnati: dalla figuraccia ci ha difeso il buio... ma li riconoscerete senza fatica ...

 

 

Nozze d'argento per Carlo e Laura !

Grande festa oggi alla messa delle 10, per i 25 anni di matrimonio di Carlo e Laura. Il segno della loro presenza e grazia è davvero significativo per la nostra comunità.

Desidero condividere una delle preghiere con cui gli amici del Gruppo Famiglie, con affetto ed amicizia, li hanno accompagnati oggi.

Grazie Signore, per questi anni di esperienza condivisa nel Gruppo Famiglie in cui Carlo e Laura credono fortemente, profondendovi energia, entusiasmo e proposte: grazie per la Parola e per il pane spezzato insieme, grazie per l’approfondimento dei temi della vita familiare alimentato e sostenuto con semplicità e verità, grazie per la testimonianza profonda che si può essere cristiani con naturalezza, ma in maniera incisiva e credibile, anche di fronte alle sfide e alla complessità del nostro mondo. Grazie Signore per la vicinanza, l’amicizia e la fede di Carlo e Laura, ti preghiamo di cuore perché tu conceda loro ancora lunghi anni di vita e di gioia condivisa.
Per questo ti preghiamo,

 

MAPPE COGNITIVE - il più recente percorso artistico di Nicola Dusi Gobbetti

MAPPE COGNITIVE

 

Oso addentrarmi in una regione che non mi è familiare, quella dell'arte contemporanea; tanto più complessa quando si tratti di avvcinarsi all'esperienza artistica di un uomo come Nicola Dusi Gobbetti, noto ai parrocchiani per aver dipinto alcuni anni fa le tavole dell'ambone e dell'altare della chiesa di S. Egidio. Non mi sottraggo al tentativo non solo per l'amicizia che mi lega a lui e alla sua famiglia, ma anche perché il suo impegno e le sue ricerche richiamano l'attenzione. Le sue ultime esperienze sono raccolte sotto il nome di Mappe Cognitive; una di queste tele mi è stata donata, e ora è sotto i miei occhi; altre si trovano fino al 14 aprile presso il museo diocesano di P. Virgiliana.

Può sembrare banale, ma si tratta di tele, di un tessuto, alquanto irregolare, puoi tirare facilmente qualche filo esterno; del resto sul retro leggo proprio 'lenzuolo'. Su di esso viene steso o impresso del colore, rosso, di cui leggo che si tratta di 'smalto'. Mi sembra di vedere l'artista nell'atto di stenderlo (Action Painting): il lenzuolo e lo smalto, in modo tale che risultano indistinguibili; infatti puoi trovare zone intensamente rosse in modo quasi omogeneo e altre quasi candide, divenute via via rosa, perché lì vicino c'è del rosso, intenso. Cosicché alla fine il colore è più omogeneo di quanto possa apparire all'inizio, una contaminazione costante, spesso ottenuta attraverso minuti punti di colore.

Ma una tela richiama i fili, e fili non sono solo quelli della tela, ma anche del colore; non i fili regolari del tessuto, ma quelli dei neuroni, del cervello, e, secondo la toponomastica moderna, della conoscenza umana. Ma perché la conoscenza umana è cerebrale, e perché il cervello diventa fili? Penso che Dusi cerchi di annodare non i fili neurologici dell'organo cerebrale, ma quelli antropologici di un'esperienza sempre in movimento, in con-tatto, in ricerca.

Dov'è il disegno, ma c'è un disegno? Il disegno devi ricostruirlo tu che leggi l'opera, o meglio tu che ti lasci colpire dall'opera. Mi pare che Dusi ponga questa provocazione: forse tu pensi di essere senza colpa? Ebbene io ti assesto un colpo deflagrante che scompiglia il disegno; ricostruiscilo per superare la colpa.

Non è un caso che in una tela si legga distintamente una croce, al cui centro sta un lino in forma di trapezio; in altra opera si intravede l'immagine sindonica, in altra chiazze di sangue (perché sangue è infine quel rosso) da cui spuntano chiodi; la figura c'è, distrutta, segnata solo dal colore. Tornano alla mia mente i primi schizzi pittorici di Vasily Kandinsky, in cui i colori guidano a costruire o ricostruire la figura, che non è già offerta allo spettatore, ma insinuata ed evocata. Insomma devi camminare, ma non verso l'astrazione (che non è mai una meta), bensì verso la concretezza, anzi verso la materia, che tuttavia va guadagnata e in nessun modo è già offerta (meno che mai dalla scienza empirica, neuronale – attenzione all'ironia!) in un mondo in cui, come nel cervello, tutto è connessione, e tutto è sconnesso; tutto è sangue, ma sangue sparso? donato ? sciupato? sofferto?

Penso che l'opera di Dusi in questo momento del suo percorso artistico lanci una sfida, quasi un grido, a ricostruire quel mondo umano che, nella sua mortalità, è, secondo l'espressione biblica, carne e sangue, racconto filato e filo spezzato, mappa per una conoscenza a–venire.

 

Resurrezione

Oggi sono andata all' Auditorium, a Roma, alla presentazione di un libro di Umberto Galimberti "Cristianesimo e modernità". C'era anche Gabriella Caramore, che seguo, da una ventina d'anni, nella sua trasmissione su radio3 "Uomini e profeti", il sabato e la domenica: offre sempre interessanti motivi di riflessione. La Caramore e i suoi ospiti, in trasmissione, in queste settimane che precedono la Pasqua, parlano di resurrezione; nei 10 minuti dedicati alle domande del pubblico, una persona, un uomo più che adulto ha chiesto: "Perché nessuno ci dà la garanzia della resurrezione?". Tutti in sala si sono sciolti in un applauso di simpatia e, forse, empatia. Anche il filosofo Galimberti e la studiosa Caramore si sono divertiti. Per questo avevo pensato di inserire questa piccola nota nella sezione "umorismo"! Ma forse avrei fatto torto alla persona che, con ingenua semplicità, ha offerto la sua debolezza a una platea che si è divertita ma ha compreso e condiviso la fragilità. Si è parlato anche del vescovo di Roma, Papa Francesco, e sono stati ricordati i segni di amabilità, semplicità e franchezza che ha dispensato, senza perdere occasione, a partire da quel "buonasera" in avanti. E oggi, nell'incontro con i giornalisti che hanno seguito gli eventi, dalle dimissioni al l'elezione, ha impartito la benedizione a tutti, compresi i non credenti e i fedeli di religioni diverse. Esplicitamente.

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