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Spunti sull'educazione dei figli

 

E’ una questione così importante quella dell'educazione dei figli, che nessun genitore può sottrarsi a una riflessione appena un po’ approfondita. Per questo motivo la Parrocchia ha proposto una serie di incontri che hanno visto la partecipazione di numerosi genitori e anche di giovani, un tantino meravigliati della cose che andavano ascoltando. Si è trattato soprattutto di uno scambio di esperienze e di orientamenti che di fatto i genitori seguono nella educazione dei figli. 
Ecco nel seguito un breve resoconto degli stimoli emersi.

Anzitutto è stato sottolineato che l’educazione dei figli, che comporta certo anche problemi talora pressanti, è una grazia e un’occasione importante di crescita costante anche per i genitori. L’educazione infatti è un processo che investe tutti, e che invita a confrontarsi sul cammino della propria vita, sulle convinzioni e anche sulle scelte concrete che guidano una famiglia nel suo insieme. In fondo tutto parte dalla grazia del matrimonio e dal Battesimo dei figli, sacramenti nei quali si impegna la vita nel servizio delle creature che Dio affida ai genitori.

Spesso è ritornata durante l’incontro l’idea di un progetto educativo da parte dei genitori, non come uno schema di desideri da applicare ai figli, ma come guida per le scelte, come orientamento concreto. 
Così ad esempio alcuni hanno detto di farsi influenzare poco dall’esterno, ma di seguire le proprie convinzioni profonde, e di passarle ai figli, dopo averle valutate e vagliate. Concordi nell’affermare che si deve imparare a resistere a numerose richieste dei figli, per il semplice fatto che ributtano sui genitori dei modelli di vita irrealistici, modelli idilliaci della televisione e della persuasione mediatica.

Naturalmente non è facile per un genitore né essere coerente fino in fondo con i valori in cui crede, né distinguere nettamente il punto a partire dal quale non può imporre ai figli le proprie convinzioni.
Una difficoltà non piccola proviene dal cambiamento che si è verificato negli ultimi decenni, e che ha più o meno gravemente squassato il processo educativo. Si vedono luci e ombre: le luci sono che ai bambini e ragazzi vengono offerte possibilità più ampie, più libertà individuale, anche più rispetto, e che si cura di più un dialogo diretto tra genitori e figli, essendo le distanze di autorità molto diminuite. 
Le ombre sono che spesso i genitori stanno poco con i figli, che questi vengono troppo gratificati con oggetti e regali quasi continui, che sono poco attrezzati ad affrontare le sconfitte e le sofferenze della vita, che sanno poco distinguere ciò che è lecito e ciò che è cattivo. 
Certo ciò dipende molto dalle singole persone; vi sono ad esempio dei giovani molto affidabili, altri molto fragili, che appena possono trasgrediscono.

Anche i genitori hanno accettato come propria questa domanda: con quale diritto posso imporre ai miei figli ciò che ho in mente io, o ciò cui io credo? 
E più in generale: l’adulto può imporre qualcosa?

Inoltre l’intero processo educativo è in cambiamento a causa soprattutto del cambiamento degli adulti. Appunto la famiglia autoritaria sta ritirandosi a fronte di una famiglia sempre più affettiva, che dà grande copertura ai figli, fino a diventare compiacente o complice degli atteggiamenti dei figli.

Anche l’equilibrio dei ruoli tra padre e madre è diverso: il padre diventa più dolce, ma stenta ad essere una importante figura di confronto per i figli, mentre la madre tende a diventare sempre più centrale nel processo educativo, quasi fino ad essere l’unica figura importante. In questa situazione, grande è il rischio che il figlio diventi per i genitori quasi un messia da adulare, e i genitori più fans che educatori (sono i termini usati in una recentissima ricerca sugli adolescenti): tra l’altro i figli sono così rari! 
I bambini in questo modo crescono prestando molta attenzione alla loro immediata felicità individuale, mentre sono poco resistenti agli insuccessi e alle frustrazioni della vita.

Infine altri due problemi sono emersi verso la fine dell’incontro. 
Il più rilevante è il senso di colpa che affligge non pochi genitori, perché il lavoro li tiene molto lontani da casa, la quale resta per molte ore vuota: ciò non favorisce la formazione di una personalità sicura nei figli, mentre costringe i genitori a provvedere continuamente a loro, portandoli di qua e di là per attività la cui validità educativa è molto incerta. Ma intanto si chiudono i buchi. 
L’altro è quello del molto denaro che circola tra le mani dei ragazzi, spesso senza che i genitori sappiano come e dove vengono spesi: non sarà meglio essere più attenti e insegnare anche che la vita è seria?

Ecco alcuni dei temi affrontati. 
Mi sembra che i nuclei principali dell’educazione dei figli siano ormai pronti: si tratta di raccoglierli ordinatamente, di approfondirli e di comprendere quanto la fede cristiana  e la chiesa possono aiutare in questo cammino complesso e decisivo.

Anche nell’incontro del gruppo delle famiglie si è cominciato ad affrontare il tema dell’educazione dei figli, in questo caso per lo più molto piccoli. Ma ecco una prima sorpresa, che è tuttavia sotto gli occhi di tutti: i bambini anche piccoli sono molto stimolati e svegli, al punto che le differenze con i ragazzi sono meno pronunciate di anni fa. I passaggi e i cambiamenti sono rapidi. Tutti questi spunti dovrebbero essere sviluppati e approfonditi all'interno del gruppo famiglie.