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Vezza d'Oglio: succursale santegidiana in Val Camonica

« La terra di Vezza è delle più grosse, et populate, di questa Valle, et è assai bella, et civile, et li habitanti parte attendono alle pecore, parte vanno fuori dal paese... »

Gregorio Brunelli. «Curiosi Trattenimenti contenenti ragguagli Sacri e profani dei Popoli Camuni» 1698

 


 

 

 

 

 

 

 

 

VEZZA D'OGLIO: la carta d'identità

  • Nome dialettale camuno: Ésa
  • Provincia: Brescia
  • Coordinate: 46° 14' 20'' N   -   10° 23' 53''
  • Altitudine: 1080 m s.l.m.
  • Superficie: 53 kmq
  • Abitanti: 1421     -      26 ab./kmq
  • Nome abitanti: Vezzesi
  • Santo Patrono: San Martino di Tours (11 Novembre)
 

I campeggiatori di Sant'Egidio sono solo gli ultimi visitatori della zona, la cui storia degli inizi risale alle nebulose epoche preistoriche quando, l'abitato di Borno dove giace questo splendido paesino, era centro nevralgico di passaggio e insediamento. Numerosi infatti sono i reperti portati alla luce che ne documentano la crescita affiancando anche lo sviluppo della natura umana: tra tutti si riportano incisioni rupestri, punte di freccia, massi istoriati e resti di suppellettili.
Un altro punto oscuro deriva dalla denominazione: le numerose ipotesi sul termine "Borno" hanno portato gli studiosi a non poter asserire con sufficiente certezza l'etimologia del vocabolo. Forse si tratta di roccia (Born), o luogo abitato (desunto dal termine gallico Burnich). oppure limite, confine (Burna) fino ad arrivare al nome proprio Burnius, ritenuto come scarsamente attendibile e verificabile dagli archeologi.
Alcuni cenni storici:
La Valle Camonica venne conquistata, in epoca romana, dalle legioni di Publio Siro e la terra del Borno divenne terra di vitale importanza per agevoli scambi commerciali e militari con la terra limitrofa del Pagus Decius.
Nell'Alto Medioevo una svolta cruciale: Carlo Magno nel 774 assegna questa terra al monastero di Tours: è da ricordare che il Santo Patrono dei vezzesi è San Martino di Tours.
Nel 1630, sotto il dominio di Venezia, Borno fu colpita dalla deleteria peste bubbonica che non lasciò tregua ai suoi abitanti per tre lunghi anni; in seguito, grazie al valoroso contributo dei suoi abitanti, il territorio venne liberato dalle grinfie di Napoleone.

Vezza d'Oglio è incastonata tra due valli che offrono una visuale mozzafiato: la Val Paghera, dove da 27 anni risiede il nostro campeggio, con il suo imponente c.no Baitone che veglia sul paese nella sua austera magnificenza; e la Val Grande che mostra i suoi pascoli verdi a perdita d'occhio. Nel centro del paese scroscia l'Oglio ancora bambino diretto verso le paludi dove invecchia, rallenta e si fa largo e spira nel Po nei pressi di Borgoforte.

Cari campeggiatori: questa è la culla che per 8/9 giorni vi ospita, piena di storia e antiche tradizioni che vivono da tempo immemorabile custodite nel segreto delle montagne che impassibili ne sono testimoni silenziosi.

 


 

Ecco alcuni scatti...

la Val Grande tra gli abeti
La baita........

 

E ORA?? CHE NE DITE??

Vezza d'Oglio si fa bella (stupenda!!!) per l'inverno!!

Signori e signore e giovani campeggiatori, ecco a voi alcune foto direttamente dalla Val Paghera, che non tutti hanno potuto godere d'inverno. Il freddo non spegne il paese, ne esalta i silenzi e gli scorci. I camini sono all'opera e tanti scoprono la bellezza della neve che non di frequente possono vedere nelle città e con tale abbondanza.


 

 

 


Le foto sopra mostrano il nostro campo imbiancato da uno spesso strato di neve, il Rifugio alla Cascata e le visuali mozzafiato della Val Grande e del Corno Baitone.