Catechesi Adulti
2021/22 - Catechesi Adulti
DEUTERONOMIO In questo nuovo anno pastorale la catechesi degli adulti propone la lettura e meditazione del Deuteronomio. E’ il quinto e ultimo libro del Pentateuco che costituisce nel suo insieme la Torà, la Legge. Il Codice dell’Alleanza per i nostri fratelli Ebrei. Il Deuteronomio ebbe un lungo processo di formazione durato circa duecento anni, la stesura definitiva fu raggiunta verso la fine dell’esilio babilonese. Il redattore finale, in uno sguardo retrospettivo alla storia di Israele, riflette sulla tragedia dell’esilio per rendersi conto delle sue possibili cause ed individua come causa fondamentale l’infedeltà di Israele all’Alleanza del Sinai. Se vuole salvarsi ad Israele resta aperta una sola strada: convertirsi nell’esilio, implorare il perdono del Signore ed attendere il suo aiuto. Il Pentateuco è il racconto biblico che parte dalla creazione del mondo, attraverso la vocazione di Abramo abbandona l’orizzonte universale e inizia la storia di Israele, popolo eletto. Inizia come storia di una famiglia, Abramo e la sua discendenza, per diventare con Giuseppe la storia di un popolo spostando la scena in Egitto. Con Mosè Dio libera gli Israeliani dalla schiavitù egiziana, li conduce al Sinai dove conclude con essi la sua Alleanza. Israele, dopo aver vagato nel deserto per quarant’anni, sempre guidato da Mosè, è prossimo ad attraversare il fiume Giordano e prendere possesso della terra di Canaan che il Signore gli ha promesso. Mosè però, per volontà di Dio, non passerà il Giordano, morirà prima, contemplando la terra promessa dal monte Nebo, su cui morirà. A questo punto della storia si inserisce il libro del Deuteronomio. Ai confini della terra promessa Mosè si accommiata dal popolo affidandogli il suo testamento. Per l’ultima volta raduna il popolo di Dio che ha guidato per quarant’anni nella sua liberazione dall’Egitto e nella peregrinazione nel deserto, per istruirlo sulla vita che dovrà condurre al di là del fiume. Ricorda l’Alleanza ponendo l’accento non su uno o l’altro dei comandamenti, ma sull’appello all’amore di Dio. Il contenuto del libro è articolato in quattro discorsi. Nel primo di essi Mosè dà uno sguardo retrospettivo alla peregrinazione nel deserto ed esorta il popolo a mantenersi fedele all’Alleanza col Signore che lo ha condotto alla Terra Promessa. Guardando al futuro, accenna alla possibilità di un esilio quale punizione alla rottura del patto di alleanza. Nel secondo discorso egli espone ancora una volta tutta la Legge e il patto concluso al Sinai. In esso sono comprese le istruzioni per le cerimonie d’obbligo alla presa di possesso della terra promessa con l’erezione di un altare a Sichem e con grandi riti di maledizione e benedizione per quanti trasgrediranno o obbediranno alla Legge del Signore. Un terzo discorso designa Giosuè come successore di Mosè. Mosè rimane l’unico mediatore della Legge per ogni generazione di Israele; il suo ufficio di pronunciare discorsi sulla Legge e guidare il popolo è trasmesso a Giosuè e quelli che gli succederanno. Essi svolgeranno il compito “in persona di Mosè”. La sezione è conclusa dal Cantico di Mosè. Nel quarto discorso Mosè dà l’addio e benedice le singole tribù. Dopo l’ultimo commiato egli sale sul monte per morirvi. E’ la conclusione grandiosa e solenne del Deuteronomio e del Pentateuco. Lo stile è fastoso, non solo narrativo ma soprattutto discorsivo, nasce dal culto e lo spiega per coinvolgere e interpellare tutto il popolo, mentre interpella anche ciascuno di noi, invitando ed esortando ad impostare un rapporto personale con Dio. Risuona pressante l’invito solenne: “Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e le tue forze. Amerai il tuo prossimo come te stesso.” L’invito è rivolto al popolo e a ciascun credente: Ami soltanto Dio e a Lui rimanga fedele di fronte alle tentazioni delle nazioni con le quali verrà a contatto nella terra in cui abiterà. In essa viva del comandamento divino come ha vissuto della manna nel deserto. Ricordi Israele che non è la sua giustizia o il suo merito ma la Grazia del Signore che gli dona la terra in cui abiterà. Il Signore Dio che governa la storia governa anche la fertilità della terra e darà i suoi beni al suo popolo santo, chiamato però ad essergli fedele. L’Alleanza è la via della vita, ieri, oggi e sempre. Per Israele la Torà, la Legge, l’Alleanza è il luogo dell’incontro con Dio. La Chiesa, nuovo Israele, crede che la persona di Gesù Cristo, Verbo eterno di Dio, sia ora il luogo dell’incontro con Dio e la manifestazione del suo amore. Sentiamo intimamente il compito assegnato dalla parola che ascolteremo; “ Queste parole siano fisse nel tuo cuore. Ne parlerai in casa e per la strada. Quando ti corichi. Quando ti alzi. Ogni giorno le ripeterai.” Prendiamo sul serio questo invito e trasmettiamolo alle nuove generazioni, insegniamo loro ad amare il Signore della vita.
2022/23 - Catechesi Adulti
In questo nuovo anno pastorale gli incontri di catechesi per gli adulti saranno centrati sulla presentazione del Vangelo domenicale dell’anno A. Abbiamo pensato con Don Andrea, che questo possa aiutare tutti noi a prepararci meglio per la partecipazione alla Santa Messa domenicale, affinché il brano del Vangelo in essa proclamato possa illuminare tutta la nostra settimana, certi che la meditazione della pagina evangelica ci possa aiutare a calare meglio nella vita quotidiana i comportamenti e gli atteggiamenti a cui il Signore vuole educarci.
Gli incontri partiranno dal martedì precedente l’inizio del nuovo anno liturgico e si svolgeranno nella canonica di Sant’Egidio alle ore 19, subito dopo la messa vespertina. Nel tempo forte dell’Avvento ci ritroveremo tutte le settimane per intensificare la preghiera e la vigilanza in preparazione al Natale del Signore. Da gennaio si potrà riprendere la cadenza quindicinale. Ci accompagnerà l’Evangelista Matteo.
IL VANGELO SECONDO MATTEO
Scritto negli anni tra il 70 e l’80, il Vangelo di Matteo si sviluppa attorno a cinque grandi discorsi di Gesù: il discorso della montagna, il discorso missionario, il discorso in parabole, il discorso ecclesiale, il discorso escatologico. Attraverso la struttura letteraria che fa perno sui cinque discorsi, si svolge la storia di Gesù, a testimonianza che il Vangelo, prima che una dottrina, è una storia, una Persona: Gesù Cristo Salvatore. Matteo unisce con sapienza i fatti e la catechesi che da essi scaturisce sull’esempio di Gesù che illumina e commenta quanto accade.
Con l’intento di mostrarci il significato salvifico della sua persona, della sua parola, della sua vicenda, Matteo ci presenta Gesù, il Maestro, il nuovo Mosè superiore all’antico, il Profeta portatore della Parola di Dio ultima e definitiva. In tal modo il giudaismo è invitato a superarsi e ad aderire al Vangelo di cui esso è preparazione: la parola ultima non è quella di Mosè, né la tradizione dei padri, ma la Parola di Gesù.
Il Vangelo di Matteo sviluppa inoltre il tema della Chiesa: è l’unico che mette in bocca a Gesù la parola “ecclesia” (16,18; 18,17) e i temi trattati sono scelti in base alle esigenze della comunità. Quella per cui l’evangelista scrive è una grande comunità giudeo-cristiana che vive nei dintorni della Palestina: ad essa Matteo vuole mostrare la continuità con l’Antico Testamento e il compimento delle profezie nella persona di Gesù. Le frequenti citazioni dall’A.T. servono appunto a dimostrare che la storia di Gesù di Nazareth è in profonda armonia con le Scritture.
Il Vangelo di Matteo risulta particolarmente vivo e attuale anche perché non passa sotto silenzio i problemi interni alla stessa comunità cristiana e le molte situazioni che necessitano di essere chiarite e illuminate dalle esigenze di Gesù: come concepire la missione in mezzo ai pagani e come condurla? Come risolvere le questioni inerenti il matrimonio, le ricchezze, l’autorità? Che posizione prendere di fronte alle divisioni che affiorano nella stessa comunità e di fronte ai peccati che continuano a moltiplicarsi e agli scandali?
Mettiamoci insieme alla scuola della Parola del Signore e lasciamoci trasformare da essa. Lo Spirito Santo illumini il nostro cammino e scaldi i nostri cuori col fuoco del Suo Amore.
Vi aspettiamo numerosi, Don Andrea, Elena, Chiara e Aurora.
2020/21 - Catechesi Adulti
L'incontro unico per la catechesi degli adulti si terrà alle ore 18,30 a martedì alternati a partire dal 20 ottobre e avrà come testo guida:
IL LIBRO DEL SIRACIDE
E' uno dei libri deutero-canonici accolti dalla Chiesa Cattolica ma non presente nella Bibbia ebraica pur essendo diffusamente conosciuto dalla tradizione ebraica.
L'autore, un certo Ben Sira, visse intorno al 190-180 A.C. nel periodo della dominazione ellenica dei Seleucidi, scrisse il testo in lingua ebraica e suo nipote lo tradusse in greco una cinquantina di anni dopo.
Era un tempo in cui l'adozione dei costumi stranieri era favorita dalla classe dirigente e presto sarà imposta con la forza da Antioco Epifane. Ben Sira oppone a queste minacciose novità tutta la forza della tradizione. Egli è uno scriba che unisce l'amore della Sapienza a quello della Legge. E' fervente nella meditazione della Parola e nelle celebrazioni cultuali.
Il suo intento è quello di dare ai giovani l'istruzione della Sapienza che modella e guida la vita dei credenti. La Sapienza annunciata da Ben Sira proviene direttamente dal Signore, il suo principio fondante è il Timore di Dio; è necessario che gli uomini e le donne comprendano e imparino fin dalla prima giovinezza che solo la Sapienza è in grado di procurare la felicità; essa si identifica con la legge e in particolare con l'obbedienza ai Comandamenti del Signore.
Ben Sira è il rappresentante per eccellenza degli uomini pii del giudaismo che presto saranno pronti a difendere la loro fede contro la persecuzione di Antioco Epifane e che conservarono in Israele le isole fedeli in cui potrà attecchire la predicazione del Cristo.
I detti sapienziali contenuti nel libro, uno dei più lunghi della Bibbia, riguardano le tematiche più svariate; sullo sfondo è il richiamo costante ai Comandamenti, parole di vita che ci giungono direttamente da Dio Il Quale ha tanto a cuore la nostra vita e la nostra felicità da fornirci le indicazioni per non perderle.
In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, con la minaccia ancora presente del Covid e le restrizioni che ci impone unite alla preoccupazione per le gravi conseguenze economiche che ci troveremo a dover fronteggiare, ci sarà di grande aiuto meditare le parole di questo libro per imparare sempre più e meglio a conoscere ciò che è veramente essenziale per una vita buona e felice nell'obbedienza fiduciosa ai comandamenti di Dio Che ci ama e vuole essere il Signore della nostra vita.
2019/20 - Catechesi Adulti
La catechesi per gli adulti quest'anno avrà come testo guida:
LA SECONDA LETTERA AI CORINZI.
L'Epistola fu scritta da San Paolo nell'anno 57-58 durante il suo soggiorno a Filippi. Sappiamo che tra la prima lettera, in cui aveva affrontato molte problematiche, e questa seconda si erano verificati ulteriori problemi riguardanti l'apostolato paolino. Avversari di Paolo, di cui non conosciamo l'identità, avevano attaccato duramente l'apostolo alienandogli parte della Comunità.
In questo secondo scritto Paolo difende con calore il proprio apostolato e prepara il suo ritorno nella città dove intendeva trascorrere l'inverno. La lettera gli fornisce l'occasione per esprimere tutto il suo affetto verso la Comunità, per chiarire malintesi circa la sua persona e il proprio operato, ma anche per illustrare la natura del ministero apostolico e la sua funzione nella Nuova Alleanza a testimonianza della fedeltà di Dio, contro ogni infedeltà.
La trattazione è così appassionata e concreta da essere considerata un caposaldo per il ministero ecclesiastico. Addetti al servizio della Parola e dello Spirito Santo, i ministri del Nuovo Testamento hanno votato se stessi all'opera di evangelizzazione, collaborando con Cristo per riconciliare gli uomini a Dio; essi effondono il prufumo di Cristo! Questo ministero tuttavia è un tesoro custodito in vasi di creta e ciò li deve mantenere nell'umiltà davanti a Dio e agli uomini.
Paolo approfitta della lettera anche per raccomandare ai Corinzi la colletta in favore della Comunità di Gerusalemme con la quale si mantiene in intima comunione.
In questo testo San Paolo raggiunge un vertice altissimo tra le opere letterarie dell'umanità intera. Egli scrive in tono commosso, eloquente ed appassionato, vibrano energicamente nelle sue parole la tristezza e la gioia, il timore e la speranza, lo sdegno e la tenerezza, raggiungendo sublimi espressioni di fede, miniera inesauribile per l'ascesi e la mistica cristiana.
Gli incontri inizieranno martedì 15 ottobre, alle ore 21 in canonica di Sant'Egidio, avranno come sempre cadenza quindicinale. Vi aspettiamo desiderose di camminare insieme alla luce della Parola del Signore, grate dell'occasione che ci è data di testimoniarci reciprocamente la Fede e sostenerci nel cammino, le catechiste Elena e Aurora.

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